Le ortensie sono piante arbustive ornamentali che con le loro grandi infiorescenze colorano il giardino dalla primavera all’ estate. Per essere sicuri che anno dopo anno fioriscano in un tripudio di colori, le ortensie vanno curate, irrigate e concimate, non dimenticando che si tratta di piante acidofile. 

Trapianto

Le ortensie (Hydrangea spp.) crescono bene in suoli leggermente acidi e mal sopportano i terreni calcarei. Sistematele in ambienti freschi e luminosi, evitando posizioni alla luce diretta del sole.  
Le ortensie vanno messe a dimora in piena terra quando sono senza foglie, trapiantatele a fine autunno o poco prima della primavera, avendo l’accortezza di difendere dal freddo se le temperature sono troppo rigide. 
Scelta la posizione ideale, preparate una buca abbastanza grande da contenere la terra in cui son cresciute le radici e sistemate l’ortensia all’interno dello scavo mantenendo la parte superiore del pane di terra allo stesso livello del suolo. Riempite gli spazi vuoti con il terriccio appena smosso e annaffiate in abbondanza per favorire la radicazione. 

Coltivazione 

Se d’inverno l’irrigazione praticamente non servirà, in primavera e in estate annaffiate con una certa frequenza; solo così, con un suolo piacevolmente umido, la pianta si sentirà a suo agio.  
Una pratica molto utile è la pacciamatura, che prevede la copertura del suolo (con paglia o corteccia) alla base dei cespugli, manterrà il suolo umido in estate e in inverno proteggerà le radici dal gelo.  
Al termine del periodo vegetativo, le ortensie perdono le foglie e si preparano al freddo; prima che arrivi la primavera potatele, vi ripagheranno con grande rigoglio la successiva bella stagione.

Concimazione 

Le ortensie necessitano di un buon apporto di sostanza organica, utile per dare struttura al terreno. Per tale ragione è raccomandabile distribuire a fine autunno e a inizio primavera concimi che ne sono ricchi, è il caso del letame maturo (1 kg per pianta) o del compost (1,5 kg per pianta).  
Per mantenere acido il terreno, ripristinando gli equilibri nutritivi del suolo congeniali alle ortensie, è invece opportuno affidarsi a soluzioni specifiche, come aciMAX. Concime ideale per piante acidofile, ricco in ferro e alluminio, aciMAX stimola fioriture abbondanti, il rinverdimento fogliare e svolge un ruolo determinante nella regolazione del colore dei fiori, conferendo loro ricercatissimi toni azzurri. 

Potatura

Come potare l’ortensia macrophylla: via i rami secchi e le infiorescenze sfiorite.  
L’ortensia macrophylla è sicuramente la specie più utilizzata in Italia. A prescindere dal tipo di fiore, globoso (definito “mopehead”) o piatto (lacecap), questa pianta fiorisce su rami dell’anno precedente. Oltre agli interventi di pulizia dai rami secchi (che tratteremo di seguito), le piante vanno potate asportando le infiorescenze sfiorite con un taglio effettuato sopra la prima coppia di gemme che troverete sotto il fiore. 

Come potare l’ortensia quercifolia: via i rami troppo lunghi.  
La quercifolia è una specie di ortensia con fiori a pannocchia e foglie simili a quelle di quercia, ha una vegetazione particolarmente ornamentale, dato che in autunno si tinge di rosso mattone. Questa pianta fiorisce sulla vegetazione dell’anno precedente e va potata al termine del periodo di fioritura, di solito a inizio autunno, eliminando le infiorescenze sfiorite e accorciando i rami troppo lunghi. Se in giardino avete piante particolarmente vigorose, riordinate il cespuglio anche in luglio tagliando i rami che si sono sviluppati eccessivamente. 

Come potare l’ortensia bianca: le varietà arborescens e la paniculata  
L’ortensia arborescens, dal fiore candido, che da piatto si gonfia fino ad ottenere la forma globosa, e la paniculata, dalle tipiche infiorescenze ramificate a pannocchia di colore bianco o rosa, portano i fiori sulla vegetazione nuova. Ecco perché potete tagliare tutti i rami a 20 – 30 cm dal terreno al termine di ogni fioritura (in autunno) o, nel caso in cui si voglia far cresce il cespuglio per fargli raggiungere un’altezza definita, eliminando gli ultimi 15 cm di ogni ramo tra febbraio e marzo. 

Potatura di ringiovanimento e riordino  
Salvo indicazioni specifiche riportate sopra, dai cespugli di ortensia vanno eliminati tutti i rami secchi e deboli.  
I primi, più chiari e rigidi rispetto ai rami sani, vanno accorciati effettuando un taglio qualche centimetro sotto la parte essiccata. I rami deboli, quelli con diametri inferiori a 5 mm, vanno invece recisi alla base ed eliminati completamente dalla pianta.